Dallo stradino che conduce al piazzale del Convento parte un viottolo che scende sulla destra, attraversa un ginestreto e sotto un alto cipresso volta a gomito sulla destra (segnale SI 67). Tra cipressi, roverelle, carpini ed acacie compie subito una esse a salire. Alternando tratti scoperti, scende in leggera discesa in mezzo a macchie di scotano, qualche leccio. Sempre a mezza costa ed in piano si lascia alle spalle Cagli per innestarsi nella Valle del Burano fino a scorgere le case di Foci, in basso sulla sinistra.
Uno stradone scende verso la frazione, arrivando alla Flaminia sotto un sottopassaggio. Da notare la casa torre o colombara. Attraversate le case di Foci, la stradina ci porta ad un ponte, prima del quale parte uno stradino imbrecciato sulla destra. Ritorna sotto i pilastri che sostengono la Flaminia ed inizia a salire, piccolo sentiero sassoso. Compaiono i primi lecci che più sopra diventano bosco compatto ed ombroso. Continuando a salire la lecceta viene stemperata da carpini, ornelli, qualche sorbo, noccioli. Fuori della lecceta ampio panorama nei pressi di una vecchia cava. Il sentiero compie una traversata in mezzo ad un bosco di carpini alti e slanciati, all’ombra, attraversando fossi in secca. Dopo il carpineto, torna la lecceta ed il sentiero inizia a scendere. Ad un ghiaione dominato da uno sperone di roccia alto sulla destra, si scende appena a sinistra superando i segnali.
Usciti dalla boscaglia ci affacciamo sulla vallata del Burano, due volte, la seconda dopo un tratto in discesa in mezzo a anguinella, corniola e prugnolo. Giunge un rimboschimento di pini neri, qualche “d’Aleppo”, e sempre in discesa si giunge all’acqua del Burano ed al bivio con il sentiero 71. Si percorre tutto il bosco ripariale in mezzo a pioppi colossali e rovi fino all’orto di un’edificio rurale sotto la strada che porta a Palcano. Si sale al ponte sul Burano che immette sulla vecchia via Flaminia, prendere a sinistra verso Cagli, ignorando il segnale SI 67 (direzione Cantiano).
Si percorre per circa 200 metri la strada lungo il muretto di contenimento fino ad un varco con segnali “SI 75 M. Tenetra/Variante Cantiano”. Il sentierino sale ripido, fondo in pietrisco. Si sale a svolte dentro un bosco. Si tratta di una pineta che salendo lascia il posto alle roverelle. Si cammina in mezzo a cespugli di scotano e corniola. Caratteristica è la presenza del giglio rosso, numerosi gli esemplari ritrovati. Dopo 40 minuti si esce al bivio con il sentiero che scende a Cantiano. Segnali SI e 75 per il Tenetra. Il sentiero in piano costeggia una macchia di roverelle, corniole, ginestre e aceri, con vista sul Petrano e Rocchetta. Inizia a scendere stringendosi nella vegetazione, lungo una recinzione; toccata una casina panoramica, appoggiata alla roccia, sbuca nella strada che porta al ex-ospedale Savini di Cantiano.
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