Piobbico è un comune di duemila abitanti, posto a 339 metri s.l.m.
Situato in una vallata chiusa da due montagne, il Monte Nerone (1526 m) ed il Monte Montiego (975 m), è segnato da due fiumi, il Candigliano ed il Biscubio, che hanno la loro confluenza al centro del paese. La presenza di acque fluorate, di acque sulfuree e dell’acqua minerale S.Maria, una natura incontaminata che lo circonda, la possibilità di percorrere sentieri naturalistici e storici, offrono al turista una vacanza rilassante, e nel contempo, varia ed interessante.
La cittadina di Piobbico è sede di una curiosa associazione: il Club dei Brutti. Le antiche case del Borgo, adagiate lungo i fianchi della collina, stringono in un morbido abbraccio lo stupendo e immenso Palazzo che fu dimora della nobile famiglia Brancaleoni, che per quasi un millennio ha legato la propria storia a questi luoghi. L’imponente manufatto, appena restaurato, conserva tesori d’arte rinascimentale, barocca e neoclassica, opera di insigni artisti quali il Brandanti, i durantini Giorgio Picchi e Giustino Salvolini detto L’Episcopi, Felice Damiani da Gubbio e altri minori.
Attualmente il palazzo ospita un ricco museo, suddiviso in diverse sezioni: geopaleontologia, speleologia, ornitologia, numismatica, archeologia e dei misteri del territorio.
In alcune stanze dell’appartamento nobile vi sono esposti abiti e monili datati a cavallo del ‘600-‘700, appartamenti alla famiglia Brancaleoni, che evocano nel visitatore gli antichi fasti di questi nobili signori
La storia di Piobbico è racchiusa nel Castello Brancaleoni che domina l’abitato dall’alto di una collina, e nel borgo Medievale che si adagia sul fianco della collina stessa.
Il Borgo (Borghetto) è un complesso medioevale che forma con il castello un tutto armonico, ed è chiuso da due porte, una al limite del ponte sul fiume Candigliano, l’altra dalla parte della via Cupa, sotto la Chiesa di S.Pietro, eretta nel XIV sec. Ed ampliata del 1773.
Il Castello fu oggetto di notevoli interventi. Le aggiunte, le modifiche e le diverse decorazioni si susseguono dal tardo Medioevo fino al ‘700 inoltrato.
I Brancaleoni, probabili discendenti dei Longobardi, abbandonano il primo fortilizio di Mondelacasa (ancora oggi visibili i resti di imponenti muraglie arroccate su un picco sotto il M.Nerone, dette Muracci), edificarono il fortilizio nel XIII sec. Su antichi ruderi della comunità piobbichese (Publicum) individuabili ancora nell’ala nord-est del pa-.lazzo.